Francesca Pierotti


Francesca Pierotti vive e lavora a Perugia. Dopo la laurea in Scienze della comunicazione nel 2004, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Semiotica e Psicologia della comunicazione simbolica presso l’Università di Siena. Cultrice della materia presso la cattedra di Semiotica dell’Università di Perugia, collabora con l’Associazione Mi fido di te di Palazzo Francisci di Todi in attività di formazione, prevenzione e cura dei disturbi del comportamento alimentare, svolgendo anche gruppi di scrittura con i pazienti.

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Il segno come sintomo è la testimonianza di come nei disturbi del comportamento alimentare, ma anche in altre forme di disagio, l’anima grida la sua vera essenza e manifesta la sua potenza nel corpo che diviene uno strumento, un foglio su cui scrivere la verità del proprio essere. Occorre, quindi, partire proprio da quei segni, multiformi e con tutte le loro sfumature, prendersi cura di loro, per riuscire ad accarezzare e rialzare quell’anima ferita e dare dignità al dolore.
La malattia altro non è che una deviazione dall’autenticità del proprio essere. Allentare i nodi della propria biografia, ritrovarsi e accogliere la verità che si nasconde nel sintomo. Respirare.
In questo libro, che raccoglie e presenta i risultati di una sperimentazione portata avanti dall’autrice con un team di specialisti, i segni, verbali o grafici, “parlano” dei problemi e dei disagi di chi soffre. Nell’essenzialità del segno si riconoscono i sintomi. La scrittura e il disegno divengono così, essi stessi, un’appropriata base di cura.

Il segno come sintomo è la testimonianza di come nei disturbi del comportamento alimentare, ma anche in altre forme di disagio, l’anima grida la sua vera essenza e manifesta la sua potenza nel corpo che diviene uno strumento, un foglio su cui scrivere la verità del proprio essere. Occorre, quindi, partire proprio da quei segni, multiformi e con tutte le loro sfumature, prendersi cura di loro, per riuscire ad accarezzare e rialzare quell’anima ferita e dare dignità al dolore.
La malattia altro non è che una deviazione dall’autenticità del proprio essere. Allentare i nodi della propria biografia, ritrovarsi e accogliere la verità che si nasconde nel sintomo. Respirare.
In questo libro, che raccoglie e presenta i risultati di una sperimentazione portata avanti dall’autrice con un team di specialisti, i segni, verbali o grafici, “parlano” dei problemi e dei disagi di chi soffre. Nell’essenzialità del segno si riconoscono i sintomi. La scrittura e il disegno divengono così, essi stessi, un’appropriata base di cura.

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