Il sorriso di Clelia

Antonia, architetto esperto in ristrutturazioni urbane, è alle prese con un periodo complicato della sua vita. Quasi per caso, durante una passeggiata, viene attratta da un ritratto collocato dentro un’edicola votiva ottocentesca: la donna raffigurata ha un volto enigmatico e sereno che sembra sorriderle, una Madonna d’altri tempi che la attrae senza una spiegazione razionale. Da quel momento l’esistenza di Antonia s’intreccia, consapevolmente o no, con quel sorriso e quel volto che sembra non volerla lasciar andare per raccontarle la sua storia. La ritrova nell’immagine funebre di una ragazza scomparsa prematuramente all’inizio del ventesimo secolo e poi nell’espressione sognante di un’adolescente che incontra nella quotidianità. Ma sarà in un tempo avveniristico proiettato nel futuro imminente che si dipanerà quel filo invisibile che lega queste tre immagini e il loro senso nella vita di Antonia, riportando a galla storie di amori struggenti che ritornano dal passato, lasciti testamentari e ritrovamenti di documenti scottanti, fino al colpo di scena finale che ricomporrà il difficile mosaico legato a quell’ineffabile sorriso incontrato molti anni prima. E che farà sì che Antonia riesca a trovare in sé la spinta per lasciarsi andare a un’esistenza serena, ricongiungendosi a sua volta alle proprie radici.

«Quello che la portava danzando lì davanti era stupore, incanto, pienezza: non pensava a nessun Dio, non pregava, nulla. Beveva quel sorriso per sentirsi in pace, accolta di nuovo nel mondo, in armonia con esso»

Una donna in cerca delle sue vere radici, un romanzo tutto al femminile legato a una enigmatica figura scolpita in un'edicola. Un intreccio raffinato e ben costruito che racconta tre generazioni e si snoda in una dimensione spazio-temporale molto articolata, dove la memoria si fonde con la leggenda e il futuro diviene un tempo avveniristico dove i sentimenti lasciano spazio alla tecnologia.

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