La terra letta in ogni sua espressione: botanica, paesaggistica, alimentare, con un'ampia sezione sulle medicine naturali e le piante spontanee.
In questo libro, 1° volume dei Quaderni di Autocura, è offerto un percorso per immagini attraverso i 38 fiori di Bach, ognuno con un messaggio specifico della sua propria natura per lenire gli scompensi della nostra personalità attraverso la meditazione.
Un libro originale e unico, un manuale ricco di consigli, esperienze e indicazioni pratiche su come sia possibile, necessario e urgente, diventare autori della propria salute, assumendosene la responsabilità in prima persona. L’opera scaturisce dall’esperienza di gruppo sull’Autocura che l’autrice ha ideato e coordinato dal 2012 al 2015 (Ruota d’Autocura “Merlin Stone”).
In questa seconda edizione del libro compaiono 180 piante spontanee rintracciabili sul territorio nazionale, ed in particolar modo nell’Italia centrale, di cui sono descritte localizzazione, stagionalità, fioritura, periodo di raccolta, parti da recidere, suggerimenti in cucina, usi popolari e terapeutici, eventuale livello di tossicità o allergia, e curiosità legate alla tradizione.
L’esperienza agricola di dieci piccoli imprenditori provenienti da otto regioni italiane, dalla Sicilia alla Lombardia, è raccolta in questo libro sulla base dei valori che muovono la loro produzione di piante autoctone ed esotiche, officinali, orticole e cerealicole, vino, olio, miele e zafferano.
Sulla base di un ipotetico Giardino de' Semplici, il volume, facile ed agevole nella lettura, presenta 30 piante in ordine alfabetico (con nomi scientifici e popolari) raggruppate per emollienti, astringenti, lenitive, antisettiche e di vario uso, con approfondimenti storici ed erboristici accanto a suggerimenti per comporre facili preparati ed unguenti per la cura e la bellezza della pelle.
È la IV edizione, integrata e aggiornata, di un titolo che ha fatto la storia della casa editrice e che riscuote ancora molto interesse tra i lettori e i media. Ultima, ma non per importanza, la copertina che gli ha voluto dedicare qualche anno fa il “New Yorker” e ha sancito definitivamente la fama internazionale di questa straordinaria esperienza di biodiversità.
Oggi la tenuta raccoglie centinaia di alberi da frutto, alcuni risalenti addirittura al Rinascimento o ancora più antichi, e in questa nuova edizione, integrata e aggiornata, sono raccontate caratteristiche, proprietà, storie, ricette delle varietà più importanti.
Gli Oleoguaritori sono oli floreali frutto di studio, ricerca e sperimentazione di Marcella Rossi dal 1993. Ispirandosi a E. Bach, l’autrice è arrivata a sperimentare un metodo per ricavare medicamenti basati su fiori e olio d’oliva. Il testo espone il metodo e la specificità degli Oleoguaritori.
L’opera raccoglie scritti che vanno dal 1993 al 2000. Gli argomenti sono vari e diversificata ne è la trattazione. Ciò rende la lettura particolarmente coinvolgente. Il filo conduttore è rinvenire, annotare, rendere l’intima corrispondenza tra esseri vegetali ed esseri umani per rivelare e chiarire le profondità stupefacenti di quello che è il nucleo della Floriterapia, fondata da Edward Bach come percorso dell’individuo alla ricerca di sé.
In tal senso il testo costituisce sicuramente una novità nel panorama delle molteplici pubblicazioni sul tema.
È la prima edizione in lingua inglese di questo libro, caso letterario in Italia fin dal 1997, anno della sua prima edizione, che racconta con la delicatezza di uno stile narrativo e affabulatorio una delle prime straordinarie esperienze italiane di recupero di alberi da frutto antichi. Giornali, riviste, radio, tv si sono occupati di Livio e Isabella e della loro tenuta di San Lorenzo di Lerchi (AR). Le numerose visite che ricevono ogni anno, i personaggi famosi che hanno adottato le loro piante (ricordiamo tra gli altri: Gerard Depardieu, Alice Waters, Carol Field, Anna Galiena, Valeria Ciangottini, Antonio Cianciullo e molti altri volti noti, scrittori, giornalisti, registi, artisti) e la segnazione dell’estate 2005 apparsa in copertina del “New Yorker”, che ha definito l’esperienza di “Archeologia arborea” un’avventura unica al mondo, hanno dato il via all’edizione in lingua inglese.
Oggi la tenuta raccoglie centinaia di alberi da frutto, di cui molti addirittura risalenti al Rinascimento o ancora più antichi, e in questa nuova edizione sono raccontate caratteristiche, proprietà, storie, ricette delle 68 varietà più importanti.
Spigolando vecchie annate di bullettini e riviste, frugando in biblioteche e archivi, questo libro rintraccia e fa rivivere l’opera di centinaia e centinaia di giardinieri, collezionisti, pepinisti, vivaisti per troppo tempo dimenticati. Eppure il loro lavoro è stato prezioso e può rivelarsi ancora oggi fondamentale nel restauro dei giardini storici italiani. Insieme ai loro nomi riprendono vita le antiche Società di Orticoltura e quelle di Mutuo Soccorso, ma anche la folta schiera degli “amatori di flora”, appassionati collezionisti di piante che, a volte prim’ancora degli orti botanici, ottenevano dagli esploratori le rarità scoperte in terre lontane. Un viaggio dettagliato nelle città italiane per rintracciare le grandiose mostre orticole, le occasioni per competizioni floreali, premiazioni, esibizioni di vegetali rarissimi - molti provenienti da climi tropicali e ospitati in grandi serre - in un vero e proprio “delirio dell’esposizione” che ha caratterizzato un’epoca, quella tra Ottocento e Novecento, e uno stile, il liberty, che ne ha segnato il gusto estetico.
In questo libro sono state catalogate le principali piante spontanee rintracciabili sul territorio nazionale, e in particolar modo nell'Italia centrale, di cui sono descritte localizzazione, stagionalità, fioritura, periodo di raccolta, parti da recidere, suggerimenti in cucina, usi popolari e terapeutici, eventuale livello di tossicità o allergia e curiosità legate alla tradizione.
Piante comuni come cipresso, nocciolo, olivo, erbe spontanee note per le loro proprietà aromatiche come bardana, borragine, finocchio, radicchio selvatico, o piante commestibili come caccialepre e viola, piacevoli al gusto e ricche di effetti benefici, possono risultare utili e perfino terapeutiche per la salute dell’uomo se impiegate in modo corretto. Di molte specie vegetali, allergeniche o riconosciute come tossiche, è bene distinguere le proprietà e l’aspetto morfologico, con particolare attenzione a quelle presenti nelle aree verdi pubbliche e private che, spesso a nostra insaputa, contengono pericolose insidie ben celate a scapito della salute soprattutto dei bambini.
La Via del Cibo propone un itinerario, teorico e pratico, attraverso il quale è possibile ricostruire un rapporto consapevole con ciò che ogni giorno mangiamo.
La prima parte afferma il cibo come indispensabile medicina, ed espone la necessità, sia storica che simbolica, di una nutrizione fondata sul divenire delle stagioni e sulle consuetudini alimentari più radicate nel nostro paese.
Nella seconda parte sono raccolte oltre 350 ricette mirate su alimenti esclusivamente vegetali, tipici del nostro ambiente, anche arcaici, in modo particolare biologici. Ciò permette di variare con gusto colazioni, primi, secondi, frutta, bevande e infusi, favorendo concretamente un modo di cucinare e assumere alimenti finalizzato al recupero e al mantenimento del benessere personale.
Il Dizionaretto Erbale in appendice consente infine di imparare a riconoscere e di apprezzare le erbe e i Semplici richiamati nel testo.
Gli italiani sono a parole uno dei popoli più ambientalisti del mondo. Nei comportamenti risultano invece, più o meno consapevolmente, tra i più trasgressivi e sporcaccioni. Ecofurbi che sfruttano l’ambiente fingendo di tutelarlo, abusivisti di necessità poi divenuti palazzinari, pseudo federalisti ambientali, piccoli bracconieri quotidiani teorici della natura ‘pulita’ sono tra i protagonisti dei brevi racconti che compongono il libro, tutti tratti da esperienze realmente accadute. Una fauna umana colorita e provinciale, spesso arrogante, a volte disarmante nella sua ingenuità, anima questa piccola carrellata aneddotica di valenza universale raccontata con arguzia e ironia da chi tante ne ha viste e ancora di più sa di doverne vedere.
La Medicina dei fiori, messa a punto nei primi decenni del XX secolo dal medico inglese Edward Bach, sta diffondendo a vari livelli un modo tutto nuovo di affrontare la malattia psicologica. Qui viene esaminata allo scopo di rendere esplicita la visione simbolico-analogica che la sostiene, quella visione per secoli destituita, denigrata, bandita.
Lo studio rivolge inoltre particolare attenzione al cibo quotidiano più adatto a facilitare, insieme al singolo rimedio, il superamento della situazione interiore negativa. Con semplicità, vengono suggerite pratiche, esercizi, attività che potrebbero dimostrarsi importanti per il superamento o la trasformazione dei problemi.
I prodotti dell'alveare visti dall'alveare, le loro proprietà e i loro usi per la salute, la bellezza e la cucina. Il miele, la cera, la pappa reale, il polline e il veleno, prodotti dalle api per soddisfare le esigenze della loro “famiglia”, vengono in questo manualetto conosciuti e seguiti fino agli scaffali dell'erboristeria o alla nostra tavola. Un lavoro che si rivolge a un vasto pubblico unendo, nel linguaggio e nei contenuti, esperienza, storia, rigore scientifico e molte curiosità. In appendice alcune ricette per la preparazione casalinga di semplici rimedi o di cosmetici naturali, nonché di ottime vivande con il miele come insolito ingrediente.