Graziano Buchetti è nato nel 1953 a Valiano di Montepulciano dove attualmente risiede. Appassionato di tradizioni popolari e incoraggiato dall’apprezzamento dei lettori, continua a dare voce a quelle semplici ma significative avventure del mondo agreste, troppo spesso trascurate dalla scrittura letteraria. Ha pubblicato L’Albero dai fili d’argento (2007), Il profumo dell’erba (ali&no editrice, 2010), La notte bianca (2012), Il grido delle rondini (ali&no editrice, 2013), L’impegno di Santa Margherita da Cortona (2014) e Pane e companatico (ali&no editrice, 2016). Ha partecipato a vari concorsi letterari raccogliendo l’apprezzamento del pubblico e le lodi della critica oltre a numerosi premi.
Tra memoria popolare e leggenda si snoda l'intreccio romanzesco di questa storia ambientata in Toscana (Valdichiana) alla fine del 1800, quando prime idee rivoluzionarie del “sol dell’avvenire” iniziavano a germogliare, ma non era facile dichiarare apertamente di essere socialisti, maledetti dai padroni e scomunicati dalla chiesa.
Una severa quanto ironica carrellata di un mondo passato, cristallizzato su principi morali e visioni etiche troppo spesso legate più all’apparenza che alla sostanza.
L’autore di questo libro ha raccolto, con la grazia lieve di chi si accosta alla scrittura in punta di piedi, storie e memorie dalla vena malinconica che appartengono al suo passato, in una Valdichiana dimenticata, povera ma operosa e ricca di valori. La fiera, i ruzzi, le figure diafane di vecchie sdentate, la bidella, le rime a memoria, il cappellano, l’insuperabile Orsola, la bandiera, la televisione e gli elettrodomestici che facevano il loro ingresso in una civiltà contadina che si avviava a grandi passi verso il boom economico. Alcune storie contenute in questo libro formavano un racconto breve che, nel 2014, ha vinto il premio nazionale “I nonni raccontano” di Città della Pieve (PG) dove i giurati sono gli alunni delle scuole primaria e secondaria di 1° grado.
In questo romanzo prendono vita, con commovente semplicità, le passioni, i timori, le disavventure, le piccole gioie, le lunghe attese e le vicende legate al protagonista, un giovane che ci racconta i tragici fatti della Prima Guerra Mondiale e le sue speranze di
reduce.
Queste storie d’amore e di eroismo appartengono alla memoria popolare e si svolgono in Toscana, tra la Valdichiana e le colline fiorentine.
La terra, la vita, le stagioni. In questa delicata storia, ambientata in Valdichiana e costruita come un romanzo d’appendice, la terra si intreccia all’avvicendarsi delle stagioni e della vita umana fino a divenirne parte essenziale e ineludibile. Con le loro esistenze i due protagonisti, Angelo e Anna, nella loro semplice schiettezza, mettono in scena le quotidane fatiche dei contadini tra Ottocento e Novecento. Il ritratto è quello di un’umanità colorita e vibrante, che affonda le sue radici in una ritualità quasi ancestrale collegata alla terra e fatta di tradizioni popolari, credenze e amuleti. Una vitalità ricca di voci, suoni, colori, odori che avvolge tutti i personaggi di questa saga contadina fino alla fine, quando il “profumo dell’erba” coglie anche il lettore, «inebriandolo e riportandolo, ma solo per un attimo, in un tempo ed in un mondo “antico” che di piccolo aveva solo gli orizzonti dietro i monti di Chiane.»
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